Il XX secolo fu un periodo di grandi sconvolgimenti economici, politici, religiosi e sociali, assunto oggi da S.A.R. il Granduca Ottaviano de’ Medici di Toscana come epoca di confine tra l’Età liberale terminata con il tragico epilogo della seconda guerra mondiale e il Nuovo Rinascimento dell’ Età contemporanea iniziato nel secondo dopoguerra con il benessere economico di massa della società civile industrializzata.
Questo nuovo Rinascimento tuttora in corso è analogo a quello che si sviluppò in Italia alla fine del Medioevo, in un arco di tempo che va dall’inizio del quindicesimo secolo fino alla fine del sedicesimo secolo.
Tra gli eventi di maggior rottura fra l’Età liberale ed il Nuovo Rinascimento del XX secolo ci furono, in ambito politico e sociale, il “secolo breve” delle grandi dittature culminato con la seconda guerra mondiale e la “Guerra fredda” fra le due superpotenze della Nato (USA) e del Patto di Varsavia (URSS).
Il nuovo rinascimento dell’Età contemporanea è oggi minato dall’ attuale profonda crisi valoriale generata dall’ eccessivo individualismo di matrice liberale e dall’ approssimarsi del declino dell’era petrolifera; fra i fattori che minacciano la stabilità e la prosecuzione del nuovo rinascimento vi sono inoltre:
Questa diffusa crisi universale segna dunque il confine estremo fra la sostenibilità del pensiero filosofico liberale, ormai non più valido visti i dannosissimi sviluppi contradditori che esso produce, e il pensiero filosofico umanistico che caratterizza il Nuovo Rinascimento.
Se vogliamo dunque salvare Firenze e molte altre città Italiane dal degrado socio-culturale che sta compromettendo al loro interno lo sviluppo del Nuovo Rinascimento, dobbiamo dar vita nella società ad un’età di cambiamento da cui maturi una nuova concezione dell’uomo e del mondo basata sulla consapevolezza della necessità di ristabilire un equilibrio naturale dei valori umani fra loro, così come proclamato dal Manifesto del Nuovo Umanesimo Mediceo, il movimento socio- culturale nato nello scorso ventennio di questo secolo per volontà di S.A.R. il Granduca Ottaviano de’ Medici di Toscana.
Dobbiamo in particolare far nascere nel Popolo Granducale Mediceo una grande attenzione verso il valore umano della Bellezza, intesa come la capacità umana di creare in armonia estetica con l’ambiente e la natura, così da riuscire anche ad influenzare la mentalità corrente anche attraverso le arti figurative.
Dobbiamo inoltre portare il Popolo Granducale Mediceo a concepire la necessità di riaffermare universalmente in Italia e nel mondo occidentale l’antica formula Granducale Medicea di governo, basata sulla filosofica Umanistica rinascimentale secondo cui, lo Stato, deve sempre comportarsi in modo paternalistico ponendo l’interesse per l’Uomo come individuo e per i valori della Persona Umana, sempre al centro delle proprie decisioni amministrative e di governo.
Il Governo Granducale Umanistico previsto dall’Ordinamento Civico Mediceo, qualora fosse recepito su tutto il territorio nazionale dalla attuale Repubblica italiana, sarebbe in grado di mantenere sia il benessere socio-culturale che caratterizza oggi il nuovo Rinascimento della civiltà italiana e sia di salvaguardare i giusti principi illuministi di Libertà, Fraternità e Uguaglianza che oggi sono purtroppo soffocati dallo sfrenato individualismo moderno di matrice liberale.
Solo un rinnovato Governo Granducale Umanistico Mediceo potrebbe dunque salvare il Nuovo Rinascimento in corso nell’Età contemporanea!